Il trattamento dei piedi in età evolutiva: un approccio integrato tra osteopatia e psicomotricità

integrato tra osteopatia e psicomotricità

Il piede del bambino tra i 2 e i 6 anni è in una fase cruciale di crescita e trasformazione. In questi anni, il piede inizia a strutturarsi in modo più definito: l’arco plantare prende forma, migliora l’equilibrio, si perfezionano i meccanismi della camminata, della corsa e del salto.

Alcune caratteristiche tipiche in questa fase possono includere:

  • Piede piatto fisiologico
  • Camminata “a papera” o con punta dei piedi
  • Instabilità durante la corsa o frequenti cadute

Questi aspetti rientrano spesso nella normalità, ma possono anche indicare piccoli disordini funzionali o tensioni che meritano attenzione, soprattutto se persistono o si accentuano nel tempo.

Il ruolo dell’osteopata

L’osteopata può intervenire in modo delicato ma efficace per:

  • Favorire la mobilità articolare del piede e della caviglia
  • Riequilibrare eventuali tensioni muscolari e fasciali
  • Migliorare l’appoggio plantare e la postura
  • Prevenire compensi che possono riflettersi su ginocchia, bacino e colonna

Il trattamento osteopatico è manuale, non invasivo e si adatta perfettamente alla fisiologia del bambino. Si lavora in modo globale, osservando anche la relazione tra piede e resto del corpo, comprese le catene posturali. Attraverso il trattamento osteopatico si interviene sulle catene muscolari che non lavorano in modo armonico, favorendo un riequilibrio funzionale. Questo permette al piede di ritrovare un corretto appoggio e una migliore integrazione nel movimento globale del corpo.

Psicomotricità e movimento: costruire consapevolezza corporea

Il piede non è solo un appoggio: è un organo sensoriale e un punto di riferimento per l’equilibrio e la percezione di sé nello spazio. Qui entra in gioco la psicomotricità.

Attraverso il gioco e il movimento, il/la psicomotricista aiuta il bambino a:

  • Prendere coscienza del proprio schema corporeo
  • Sviluppare coordinazione, equilibrio e motricità fine e globale
  • Integrare i cambiamenti corporei con la propria immagine corporea e il vissuto emozionale

Quando osteopatia e psicomotricità lavorano in sinergia, offrono al bambino un percorso terapeutico più ricco e completo. L’osteopata interviene per liberare il corpo da tensioni e restrizioni meccaniche, mentre il/la psicomotricista accompagna il bambino nel riscoprire il proprio corpo attraverso il gioco, il movimento e la relazione.”

Esempi concreti di collaborazione:

  • Un bambino con appoggio plantare asimmetrico: l’osteopata lavora sul bacino e piede, mentre il/la psicomotricista stimola giochi di equilibrio e rotolamenti
  • Un bimbo che cammina sulle punte per tensioni emozionali o abitudini motorie: l’intervento può essere sia corporeo che relazionale

Il piede racconta molto del bambino: del suo corpo, del suo modo di muoversi e di sentirsi. Un’osservazione attenta e un lavoro integrato tra osteopatia e psicomotricità possono offrire un supporto prezioso nello sviluppo armonico del bambino, rispettandone i tempi, i bisogni e l’unicità.


Torna al Blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *